LEGO il traduttore e lo frusto

A notevole distanza dall’ultimo post sono tornato nella pericolosa terra delle traduzioni, dove ad ogni angolo c’è un falso amico che ti attende, pronto a pugnalarti alle spalle con uno scalpello... no volevo dire bisturi, scusate.

Il motivo del mio ritorno è semplice. Dando una mano ai mitici ragazzi di Retroedicola (www.retroedicola.it) capitanati dall’instancabile Mauro Corbetta mi sono trovato a lavorare su un mini catalogo LEGO del lontano 1982, uno di quegli anni in cui tutto andava bene principalmente perché per noi “Falkland” sapeva di riserva di caccia e “Andropov“ poteva essere al massimo una medicina contro la roncopatia.

Fu anche l’anno in cui uscì il Commodore 64 e il TIME sdoganò il computer dedicandogli la copertina di Uomo dell’Anno. Tanto per dire che le contraddizioni non le abbiamo inventate in Italia e neppure negli anni 2000, nel 1982 la DeLorean Motor Company va in bancarotta. Se vi devo spiegare perché questa notizia è se non altro interessante preparate le valigie perché a breve vi verrà notificato lo sfratto. Dall’universo, però.

Ad ogni modo, ho preparato le scansioni del suddetto catalogo (”scansioni” è una parola che mi fa arricciare la spina dorsale, ma non ho altri termini a disposizione, scusate) e mentre lo faccio mi accorgo che è un catalogo multilingue, in tedesco, francese e italiano. Io ho avuto parecchi cataloghi di giochi in doppia lingua, essendo nato e vissuto in Trentino e quindi al confine con la madrepat... no, volevo dire con l’Austria.

Io non so dire una mazza in francese. Ma non sono il solo: se scrivete “una mazza” sul Tradittore di Google questo vi riporterà ”une chauve-souris”, che però significa “pipistrello”. Ovviamente perché “bat” in inglese ha questi due significati. Chissà se Bruce Wayne è bravo a baseball.

Dicevo, che non sapendo dire neppure “pettirosso” in francese ovviamente mi è caduto l’occhio sulle scritte tedesche e su quelle italiane. Poi mi è caduto anche l’altro occhio e poi sinceramente mi sono cadute anche altre cose sferiche. Già, anche alla LEGO si annidano i Tradittori, coloro che passano la giornata a pensare che la gente che parla un’altra lingua sia stupida e quindi bisogna cambiare il testo, che in Italia mica le capiscono certe cose. Andiamo con ordine...

Questa è la copertina, e dovo dire che la traduzione è perfetta, infatti non c'è. Chi ben comincia è a metà dell'opera.

Il senso generale c'è, la versione italiana è un po’ meno dettagliata nelle descrizioni ma non facciamo troppo i sottili. Da notare che anche qui “LEGOLAND” è tradotto alla perfezione.

La torre di LEGO inizia a scricchiolare. “Spielmöglichkeiten” significa “occasioni/possibilità di gioco” e la frase iniziale di per sé direbbe “Ogni nuova scatola LEGOLAND significa una mucchio di occasioni di gioco in più.” Non lo scriverei mai esattamente così su un foglio pubblicitario, un po’ legnoso, ma alla LEGO hanno deciso di non scriverlo e basta. Sorvolo su altri particolari, ma mi coglie il mal d'aria alla traduzione “piccoli personaggi” per “Figuren”. Colloquialmente conosciuti come “omini LEGO”, hanno comunque una loro dignità che in qualche modo “piccoli personaggi” riesce a gettare alle ortiche. Notare che la versione tedesca dice “LEGOLAND” quattro volte, quella italiana una. Si sa che i tedeschi sono un po’ più inclini ad obbedire e ripetergli le cose aumenta l'importanza del messaggio. Fin qui comunque siamo ancora ampiamente dentro la carreggiata del necessario adattamento linguistico.

Qui i Tradittori, pentiti della dimenticanza precedente, hanno deciso di recuperare e hanno tradotto “Möglichkeiten” (possibilità) con un bel “possibilità di gioco”. In compenso “neuen Dingen, Funktionen und Modellen” (nuove cose, funzionalità e personaggi) è diventato un generico “novità”. Si sa che i tedeschi sono gente a cui bisogna dire tutto bene e precisamente, gli italiani s'arrangiano.

Da notare qui il sottile product placement dell'articolo 6610. I tedeschi manco citano il marchio, si vede che è proibito dalla legge, i francesi ci fanno sapere che loro hanno delle quote importanti e casualmente il tasto Caps Lock s'è inceppato.

Giusto lì vicino abbiamo un “Einsatzwagen” che sarebbe un mezzo di soccorso (si usa indistintamente per polizia, pompieri, ambulanza, eccetera), che diventa l'auto del capo dei pompieri. Poveraccio, si sa che hanno fatto dei tagli alle amministrazioni pubbliche e gli hanno dato un Kart. Però c'ha l'Aifon aziendale con la nuova iAntenna che funge anche da iGrattaschiena.

L'articolo 6628 ci ricorda lo sponsor di questa sera, mentre il 6647 passa da “Traktor mit Hänger” (trattore con rimorchio) a “Lavori stradali”. Sarà che tanto in Italia siamo abituati a vederli quindi la parola ci conquista. Il 377 segna la fine dell'idillio francese dello sponsor di questa sera, l'Italia resiste perché ci hanno pagato qualche chilometro della Salerno-Reggio Calabria.

Nulla di importante da segnalare, se non che ai pompieri dei LEGO piace fare gli sboroni. Evidentemente non avevano visto Rambo, che essendo uscito quell'anno magari non era ancora arrivato. Dopo Rambo nessuno si sporge più dall'elicottero. Tanto per stare sul sicuro Silvestro in Rambo III ne disfa 4, giusto per ricordarci che, pompieri o no, l'elicottero è pericoloso. Qualcuno ha detto Cliffhanger? A letto senza cena!

Prosegue la bega giudiziaria tra lo stato francese e una nota ditta di derivati del petrolio. La Germania continua a non voler prendere parte agli accordi pubblicitari. L'Italia tace e intasca. Nel 6685 si scopre la verità sul pompiere fichetto: il portellone frontale si è incastrato e si può sistemare solo a colpi d'ascia.

Siccome era un po’ che non si vedeva la scritta “LEGOLAND” hanno deciso di metterla nel 6302, senza una logica, tra la traduzione francese e quella italiana. Forse i francesi hanno bisogno che si specifichi, altrimenti pensano che siano dei personaggi Playmobil, che però è tedesca e si sa che i due popoli hanno avuto da ridire.

I francesi si prendono la rivincita e vendono le quote al Carrefour, che però essendo poco esperti di product placement scrivono il loro nome al posto di “incrocio a T” nel 300. Notare che pare che i francesi siamo pure deboli in matematica, dal 300 al 6304 solo in francese si specifica il numero delle basi. I tedeschi le contano, gli italiani le ammirano in silenzio perché non hanno mai visto strade così in ordine. Sul perché il numero 302 sia seguito dal numero 6304 tornerò un'altra volta: basti sapere che la gente non sa definire i codici dei prodotti. Si, oggi ce n'è per tutti, avanti gente, critiche gratis e al centesimo cliente pure un calcio nel sedere!

Nel frattempo segnalo che il Cormorano Mascherato (che è un gabbiano, ma d'altronde pure il firefox è un panda e non una volpe) ci fa sapere in tedesco che le navi LEGO possono effettivamente galleggiare in acqua (“die schwimmen können” significa “possono galleggiare/navigare”), in italiano e in francese no. E sì che mi pareva una cosa importante. Forse i modelli venduti fuori dalla Germania imbarcano acqua.

Quasi dimenticavo. Nel 1982 la parola “rettilineo” non era ancora stata inventata. Mentre i tedeschi e i francesi si accontentano di un pragmatico “strade diritte” (2 per i francesi), gli italiani si beccano un “basi con rettifili”. Innanzitutto non so neppure dove vada l'accento (rettìfili o rettifìli?), poi penso che se nel 2015 dicessi ad un bambino di 8 anni “Vuoi una base con rettifilo?” prima mi menano, poi mi mettono in galera e quando scoprono che rettifilo è una strada buttano via la chiave. Il bambino nel frattempo diventa un serial killer ossessionato da rettifili nei suoi sogni.

Qui comincio a versare lacrime di nostalgia. Chi se ne frega delle traduzioni, lo Scooter spaziale 6801 è una figata pazzesca, e l'astronave 6890 con l'astronave più piccola che si inseriva ha una forma che solo la parola “badass” può descrivere correttamente.

Salto la pagina riassuntiva, perché è tradotta bene e non c'è gusto (evil laugh) e mi fiondo sulla pagina finale, dove il pompiere fichetto ha finalmente imparato a chiudere il portellone e infatti si è schiantato ed è andato in mille pezzi. Nel frattempo il Tradittore ha deciso che “Aus eins mach vier. Oder noch mehr!” (Da uno costruiscine quattro! O anche di più!) si poteva tradurre con “Tutto quello che desideri”. Tipo la moltiplicazione dei pani e dei modelli. Qui i tedeschi si prendono una rivincita di tecnica aeronavale. Evidentemente loro sanno distinguere i modelli, mentre gli italiani e i francesi si beccano l'elenco. La traduzione “Moto da neve” per “motoslitta” vince la palma di schifezza della settimana.

Scopriamo inoltre che c'è un profondo disaccordo tra le lingue su come introdurre una spiegazione. In inglese il dash “-” che tra l'altro lava di un bianco che lasciami dire, in francese niente perché la tastiera è una cospirazione americana e in italiano i due punti.

Va dato atto ai Tradittori che questo in effetti è grammaticalmente giusto. E comunque “Spielzeug” è “giocattolo” e non “gioco”.

Di tutte quelle che ho visto di certo questa non è l'opera peggiore di traduzione. Ma questo è un blog contro le traduzioni quindi LEGO bene il Tradittore, poi chi passa può tirare uno schiaffo.

PS: scherzo, non è un blog contro le traduzioni, è un blog di contraddizioni.

Articoli correlati

C'è qualcosa di più(!?)

Ed è solo l'inizio

Pane, Burroughs e marmellata