Attendevo da molto di potermi dedicare a questo quinto numero di KAOS, uscito nel marzo 1992, proprio per la tematica affrontata nel dossier, ovvero i supereroi! Non tanto perché sia particolarmente appassionato di questo aspetto della cultura pop, anche se conosco e apprezzo determinate opere e personaggi, ma perché in questi anni il genere supereroistico ha ricevuto nuova linfa grazie al lavoro colossale (anche se non sempre buono) della Marvel e, in misura minore, della DC, in campo cinematografico.
In una certa misura gli anni dopo il 2000 hanno visto un trend particolare, che definirei la popolarizzazione della cultura pop. Per me, appassionato fin dagli anni 80 della mia prima giovinezza di fantascienza e fantasy, di videogiochi e di giochi da tavolo, è sempre stato piuttosto normale essere considerato appartenente ad una razza differente, quella dei cosiddetti "nerd" (anche se questo termine ha molti significati che non intendo sviscerare adesso). Negli ultimi vent'anni, grazie al trend iniziato con l'eccezionale lavoro svolto da Peter Jackson con la trilogia de "Il Signore degli Anelli", le parti si sono ribaltate. Ora è considerato "strano" chi non ha visto "Game of Thrones", chi non ha letto Harry Potter in lingua originale, chi non passa almeno 2-3 ore alla settimana con la sua Playstation a giocare online a Fortnite.
E i supereroi fumettistici, fedeli alla loro natura, hanno fatto la parte del leone in questa rivoluzione. Gli anni 70-90 avevano già visto una quantità notevole di produzioni a loro ispirate, di cui citerei come punte massime il Superman di Donner (1978) e i due Batman di Burton (1989 e 1992), ma è evidente a tutti che Singer con X-Men (2000) e Raimi con Spider-Man (2002) hanno spalancato le cataratte del cielo. Al momento in cui scrivo i film ispirati a personaggi Marvel prodotti dal 2000 sono 59 (e saranno 66 alla fine del 2023), e quelli prodotti dalla DC sono 21 (25 al termine del 2023), senza contare le serie TV e altre produzioni. Stiamo parlando di 80 film in 22 anni, quasi quattro film ogni anno!
Insomma, tutto questo per dire che KAOS era già sul pezzo ben 8 anni prima!
La copertina è di Sal Velluto, fumettista italiano che ha lavorato in Marvel (Moon Knight e Black Panther), in DC (Flash), e per altre case anche italiane come la Star Comics e la Bonelli. Lo stile è sicuramente buono, anche se non eccezionale, e si nota immediatamente che KAOS (comprensibilmente) non ha alcun diritto di utilizzo dei personaggi della Casa delle Idee. La "Y" sulla cintura e la tuta del simil-Ciclope in primo piano la dicono già lunga, ma se ci fosse bisogno di conferma ci pensano un Wolverine androide, un Ghost Rider ed un Captain America verdi, un Thor con l'ascia, il Punisher senza teschio, e altri personaggi su questo tono. Devo dire che comunque globalmente ritengo la copertina una delle più riuscite di KAOS, sicuramente una di quelle che mi sono rimaste più impresse.
L'editoriale dà spazio alla lettera di un neofita dei giochi di ruolo. La redazione cita per la prima volta (mi pare) Maschiacce armate pesantemente, che la Granata pubblicherà proprio su KAOS nei numeri 7, 8, e 9 (li vedremo in futuro se il mio scanner non si rompe).
Ci arrivano in questo numero notizie della XXX edizione della Fiera del Giocattolo. Ebbene sì, caro lettore del mio blog nel 2022, 30 anni fa non sapevamo cosa fosse Internet (o comunque la rete non faceva parte della nostra giornata tipo)!
L'Editrice Giochi si è ufficialmente impegnata a pubblicare la IV edizione di D&D (come già detto in KAOS 1): la dizione "IV edizione" indica la quarta revisione del Basic Set, pubblicata nel 1991 dalla TSR e affiancata dalla Rules Cyclopedia. (Ho fatto a pugni con Wikipedia su questo, accetto correzioni!)
La I Giochi dei Grandi si impegna sempre più con le traduzioni (un grandissimo servizio fatto in quegli anni dalla ditta di Nando Ferrari), e preannuncia un impegno sul fronte dei giochi in licenza. Come sappiamo trent'anni dopo, la IGDG pubblicherà assieme alla DaS Production prodotti come Ars Magica, Paranoia, G.U.R.P.S., e Vampiri. Non male!
La Milton Bradley pubblica Battle Masters (qui impropriamente citato come BattleMaster), un'ulteriore sortita nel mondo della Games Workshop, dopo i colossali HeroQuest e StarQuest. Come la redazione fa notare il prezzo del gioco non era basso, 88.000 lire nel 1991, il catalogo IGDG lo espone a 99.000 lire nel 1993, ma tutto considerato avendoci giocato penso fosse una buona introduzione al wargame fantasy per neofiti ed un impegno economico-social-psicologico decisamente minore rispetto a Warhammer. Parlando di StarQuest e HeroQuest la MB annuncia delle espansioni, Missione Dreadnought e L'Attacco degli Eldar per il primo e L'Orda degli Ogre per il secondo. Tutte quasi introvabili e costosissime nel 2022.
La RIPA di Milano si accaparra i diritti di distribuzione della FASA, pianificando quindi la pubblicazione in lingua italiana di Shadowrun, Mechwarrior e Battletech.
La Stratelibri del grande Giovanni Ingellis prosegue l'impegno profuso con Il Richiamo di Cthulhu, con i due supplementi Sei Minuti a Mezzanotte e Cinque Minuti a Mezzanotte, e con GiRSA, per cui pubblica Avventure a Bosco Atro e Lórien. Continua l'avventura di Excalibur che ricordo essere, nel panorama del gioco di ruolo, la seconda testata più longeva dopo lo stesso KAOS. La Stratelibri porta a casa i diritti di pubblicazione di Cyberpunk 2020 (due anni fa!!) della R. Talsorian Games e, si vocifera, di Stormbringer. La redazione del 2022 conferma le voci.
La redazione di KAOS dedica una colonna alla faida tra Giovanni Ingellis e Nando Ferrari, esortandoli a rapporti più civili. In effetti ricordo i toni piuttosto acidi usati da entrambi, ma non mi voglio addentrare ora nella questione. Diciamo che la lotta tra la Stratelibri e la I Giochi dei Grandi è una delle grandi diatribe che ha popolato i discorsi di noi teenager che ci occupavamo di giochi in Italia negli anni 90, al seguito di Amiga/PC, TGM/K, Sensible Soccer/Kick Off, e tante altre. I bei tempi in cui non avevamo un ca*o da fare, insomma.
La Atlas Games presenta Festival of the Damned e The South of the Sun Sourcebook per Ars Magica e Osiris Chip e Night City Stories per Cyberpunk 2020.
La GDW prosegue le pubblicazioni per Traveller con Diaspora.
La ICE esce con Champions of the North per il sistema Champions della Hero Games (analizzato proprio in questo numero di KAOS). Sempre in tema supereroi (è il numero giusto), la Mayfair sfrutta il successo del Batman Returns di Tim Burton, e pubblica una nuova edizione di Batman RPG, versione semplificata del suo sistema DC Heroes.
Captains & Privateers, pubblicato dalla Nova Games è la versione piratesca di Ace of Aces, mentre la Seventh Street pubblica Mecha, che apparentemente tratta di aztechi portati nello spazio (ehm, già).
Infine, la TSR pubblica Road to Urik per Dark Sun e War Captain's Companion per Spelljammer. Parte la nuova ambientazione arabeggiante Al-Qadim per AD&D, mentre per D&D si aggiunge Dragon's Den Adventure Pack. Escono anche i romanzi Crimson Death (Dark Sun) e The Reign of Istar (Dragonlance).
Sul fronte videoludico, la Syzygy Simulations (non l'ha fondata un ubriaco, il syzygy, sizigia in italiano è l'allineamento di tre corpi celesti, grazie Wikipedia) pubblica Cartographer's Scribe per PC IBM, un programma per la creazione di mappe per giochi di ogni tipo.
Curmayeur ospiterà la FanCon '92, con a tema il genere fantasy, complice anche il centenario della nascita di Tolkien, mentre L'Aquila ospita una piccola convention a fine mese.
Si annuncia la prossima uscita della versione "originale" di Blade Runner. La première di cui si parla è la prima versione del Director's Cut creata da Michael Arick, grazie alla quale Ridley Scott fu in grado di creare la versione che oggi conosciamo e che contiene la famosa scena onirica con l'unicorno e che sarà presentata in Italia al Torino Film Festival del novembre 1992, per poi essere distribuita a livello nazionale nel maggio 1993.
Interessante notare come la redazione si burli dei lettori intitolando il trafiletto "Blade Runner 2 (La Vendetta?)" per poi smorzare l'entusiasmo con un laconico "No, niente sequel." Denis Villeneuve saluta dagli spalti del 2017.
La TSR litiga con la DC Comics per la pubblicazione dei fumetti di AD&D. In effetti la licenza scadrà nell'ottobre 1991 e la serie Advanced Dungeons and Dragons terminerà col numero 36.
KAOS è presente sul Videotel SIP, uno dei tentativi di scambio dati pre-Internet, che però ebbe scarso successo a causa dei costi.
Esce il catalogo 1991-1992 de I Giochi dei Grandi e la redazione elogia giustamente lo sforzo titanico compiuto da Nando Ferrari e dai suoi collaboratori. Si nota come, a causa dei dissensi precedentemente citati tra Ferrari e Ingellis, i prodotti Stratelibri non siano presenti nel catalogo (anche se io ho sempre creduto fosse a causa di scelte di distribuzione di Ingellis stesso).
Si danno informazioni su come reperire il libro In Principio Era Il Drago di Luca Giuliano, su cui personalmente metterei molto volentieri le mani. Purtroppo attualmente lo si trova a prezzi onestamente ridicoli (più di 100 euro). Mi piacerebbe tornare nel 1992 per varie questioni, e già che ci sono versare 25.000 lire sul conto corrente della Proxima Editrice di Roma.
Goblin-gate e il nido dell'aquila - Editore: Stratelibri - Prezzo: L. 21.000 - Il primo modulo geografico pubblicato dalla Stratelibri per GiRSA.
Cyberpunk: antologia di scritti politici - Editore: Shake Edizioni Underground - Prezzo: L. 15.000 - Una raccolta di scritti di nomi più o meno importanti del panorama cyberpunk.
Schermo dell'arbitro - Editore: DaS Production - Prezzo: L. 15.000 - Lo schermo dell'arbitro per Il Gioco di Ruolo di Dylan Dog.
Manuale dell'investigatore - Editore: Stratelibri - Prezzo: L. 10.000 - Un supplemento per Il Richiamo di Cthulhu.
Eccoci dunque al dossier, accompagnato da illustrazioni di Paolo Parente e una sola (dimenticabile) di Patrizia Mandanici. Peccato, perché la fumettista siciliana è certamente in grado di creare di molto meglio.
Si parte con la Storia minima del fumetto supereroistico americano di Marcello Missiroli e Roberto Cecchini, tappa obbligatoria per chi fosse a digiuno di fumetti. Una carrellata sintetica ma ben tratteggiata dell'epopea dei fumetti supereroistici dal Superman del 1938 ai nuovi X-Men del 1991. Oltre alle grandi case Marvel e DC Comics viene citata la Dark Horse, ma non la Image, fondata nel gennaio 1992 ma la cui onda non aveva probabilmente ancora raggiunto l'Italia.
Fabrizio Cupellini e Gianna Masetti spostano il focus sul tema a noi caro, il gioco di ruolo, con It's Hammer Time! (Giù botte!) Introduzione ai giochi di ruolo di supereroi, nel quale riescono a tratteggiare in modo comprensibile le differenze fondamentali che questo tipo di ambientazione ha rispetto al più classico fantasy alla D&D o ad altri giochi noti ai lettori.
I due autori non si addentrano nei dettagli dei sistemi esistenti, compito che lasciano a Simone Gatti con Batman contro l'Uomo Ragno, dove si confrontano il Marvel Super Heroes della TSR e il DC Heroes della Mayfair. Gatti sottolinea alcune lacune ed errori presenti nel prodotto TSR e globalmente predilige il lavoro della Mayfair, anche se per poco.
Marcello Missiroli in Campioni ed eroi si occupa invece di Champions della Hero Games, che già nel 1986 era stata sostanzialmente acquisita dalla ICE. Champions utilizza infatti l'Hero System, il sistema generico inizialmente sviluppato proprio per questo prodotto e poi riutilizzato in una notevole quantità di sistemi come Justice Inc., Fantasy Hero, e Danger International. Missiroli mette nero su bianco un'aspetto importante dei prodotti analizzati in questo numero di KAOS
Champions, e i GdR di supereroi non sono per tutti. È una triste (?) realtà, ma è la realtà. Mentre i concetti base del fantasy e della fantascienza sono rapidamente comprensibili da tutti, il mondo supereroistico ha delle leggi particolari che spesso solo chi è appassionato di fumetti comprende appieno.
Non poteva mancare un excursus sulla semplice ma geniale idea di Stan Lee dei Supereroi con superproblemi, dove Roberto Cecchini presenta alcuni dei personaggi più interessanti della Marvel (veramente solo una manciata, la Casa delle Idee ha un catalogo infinito) e le loro traiettorie editoriali.
Già più "adulto" fin dalla nascita, per disegni e dialoghi più che per la sceneggiatura, Devil è il fumetto Marvel che, nel corso degli anni, si è mantenuto mediamente sui livelli più elevati, avendo avuto un evidente calo solo nel periodo intercorso fra l'abbandono di Gene Colan e l'arrivo di Frank Miller. Nella gestione di quest'ultimo il "Diavolo Rosso" è stato, per il livello elevatissimo della narrazione e l'intelligenza e la violenza delle sceneggiature, il fumetto supereroistico più importante di tutti i tempi, mentre nella susseguente gestione Nocenti/Romita Jr. ha raggiunto il suo culmine dal punto di vista grafico.
Terminano il dossier un ironico quiz di Cecchini, Di Meglio, e Peruzzi (e Urgh), ed un'altro articolo di Simone Gatti, Super... visioni, che tratta dei supereroi nel cinema.
Di pellicole ispirate ai supereroi ne sono state prodotte, strano ma vero, almeno venticinque.
Già, ne è passata di acqua sotto i ponti, e nel 2022 i numeri sono piuttosto diversi! Possiamo sicuramente riconoscerci nell'ultima fase che Gatti descrive come "Le ultime produzioni che segnano il ritorno alla popolarità dei supereroi". Sicuramente si può dire che qualcosa sia cambiato rispetto al panorama degli anni '90 e non solo nella quantità.
Insomma, manca sempre qualcosa: i soldi necessari, gli attori adatti, oppure la trama, che non è attinente al fumetto, o un regista capace... Quello che sembra nessuno capisca è che, se un personaggio e le sue storie a fumetti funzionano, dovrebbe essere sfruttato così com'è, donandogli in più soltanto quella patina di credibilità che si richiede a una trasposizione filmica.
Mi torna in mente il primo X-Men di Bryan Singer che uscirà ben 8 anni dopo questo numero di KAOS, in cui un irritabile Wolverine se ne esce con "Andate davvero in giro vestiti così?", a cui Ciclope risponde con un perfetto "Beh, cosa preferiresti? Una calzamaglia gialla?"
Gatti presenta e analizza brevemente tutte le maggiori produzioni di cui disponevamo nel 1992: i quattro film di Superman, l'Hulk di Bill Bixby e Lou Ferrigno (che, per quanto molto diverso dal personaggio dei fumetti, io ritengo molto riuscito), i due Batman con Michael Keaton. Gatti non sembra apprezzare molto il lavoro di Tim Burton, che io invece ritengo ottimo ancora adesso, nonostante Nolan ci abbia fatto scoprire un livello decisamente superiore. Concordo con l'autore dell'articolo nel ritenere soddisfacente The Flash del 1990, che, per quanto assolutamente figlio del suo tempo, portava sul piccolo schermo delle atmosfere che ancora adesso ricordo con molto gusto.
Interessante valutare con la conoscenza futura di cui disponiamo le anticipazioni che chiudono l'articolo:
Alessandro Ivanoff (fondatore di DaS production) ci propone un'interessante avventura per Il Gioco di Ruolo di Dylan Dog, di cui è co-autore. L'avventura prende spunto da Chi ha incastrato Roger Rabbit (senza punto di domanda) e fornisce un notevole quantitativo di informazioni all'arbitro di gioco in ben 11 pagine della rivista.
Non poteva mancare, nel numero dedicato ai supereroi, un'avventura per Marvel Super Heroes, scritta da Renato Chiaria, che vede i personaggi affrontare Mastermind e le sue illusioni mentali.
Un piccolo chiarimento sui segnalini di Software & Sushi di Piero Cioni, apparso nel numero 3 di KAOS.
Parte seconda de "Il Segno delle Tenebre", iniziato nel numero precedente. Continuiamo a seguire le avventure di Whismerhill, Ghorghor, Feidreiva, e gli altri personaggi di questa interessante e coloratissima storia.
Quando un oracolo profetizza, si sa, son dolori... se poi l'oracolo in questione ha molteplici bocche la cosa diventa devastante!
Star Trek - L'ultima generazione: toccata e fuga in TV di Gian paolo Gasperi critica la gestione Mediaset della terza serie di Star Trek, che apparentemente fu messa in onda prima che fosse disponibile il doppiaggio di tutti gli episodi. L'autore poi descrive la genesi della serie, partendo dalle origini di Star Trek.
In Galateo di comportamento per giocatori di ruolo innamorati Gianna Masetti continua il lavoro fatto nel primo numero di KAOS, rivolgendosi in particolare alle giocatrici di ruolo.
Infine, con Ritorno ad Austerlitz Marcello Taglioli ci parla di wargames, in particolare di quelli di ambientazione napoleonica, proseguendo quando scritto da Michele D'Agostino nel numero precedente.
Un numero solido, che affronta un argomento che al tempo non era molto conosciuto, specie tra i giocatori di ruolo. Peccato che le avventure del numero non siano state dedicate entrambe al tema del dossier, ma in generale KAOS non si propone di uscire con numeri completamente dedicati ad un unico argomento. Non essendo particolarmente informato sulla tematica supereroistica ricordo che apprezzai molto questa uscita. Nel prossimo numero la redazione torna sul classico, più classico che mai: Conan di Robert Erwin Howard. Crom!
KAOS numero 5, digitalizzato e restaurato, è disponibile qui