KAOS 09

Pensando, esattamente 30 anni più tardi, alla traiettoria dei primi nove numeri di KAOS non può che venirmi un impeto di gratitudine per l'avventura iniziata dalla Granata Press e per quello che ne uscirà. Nel 1993 i redattori di KAOS fondano la Nexus Editrice, che entra prepotentemente nel mercato italiano, restandone uno dei caposaldi fino al 2009, e la nostra amata rivista chiaramente li segue. Dopo questo numero finisce l'infanzia di KAOS e in totale la redazione pubblicherà ben 75 numeri, 60 con la denominazione KAOS e 15 con il titolo Power KAOS.

Ma tiriamo il freno (storico) e concentriamoci su questo nuovo numero di KAOS, il numero 9. La redazione si sposta in Giappone e ci introduce ad Akira!

Akira è, per svariati motivi, uno spartiacque nel campo del fantastico. Sia il manga (1982-1990) che il film (1988) appaiono in un periodo dove si fonda la cultura pop e, grazie alle indubbie qualità, entrano a pieno diritto nell'Olimpo della fantascienza, influenzando in svariati modi molto di quello che verrà fatto successivamente. Il fantastico e la fantascienza non iniziano negli anni 80, chiaramente, ma è in di quel decennio la virata postapocalittica/cyberpunk di cui si è parlato diffusamente nel numero 3 di KAOS: basti pensare a Blade Runner (1982) e Neuromancer (1984).

Ma sarà proprio Akira a contribuire in modo prominente alla penetrazione del fumetto giapponese in USA, e alla conseguente importazione nel mondo occidentale della cultura pop nipponica, che era in qualche misura già in atto (Great Mazinger di Go Nagai arriva in Italia nel 1979) e che raggiungerà livelli elevatissimi nella seconda metà degli anni 90 con fenomeni come Dragon Ball e Pokémon (e tanti altri).

I discorso, si capisce, è molto più complesso, e meriterebbe un approfondimento a sé stante. Akira NON è l'opera che ha fatto conoscere il Giappone al mondo occidentale, ma ha sicuramente dato una spinta notevolissima. E qui la redazione di KAOS, probabilmente occupata a decidere cosa fare nella nuova avventura editoriale, perde un'occasione molto preziosa di approfondire nel dossier ciò che era accaduto tra Giappone e Italia negli anni 70-80. La Granata Press è stata un'importantissima casa editrice per quanto riguarda manga e anime, basti pensare alla rivista Zero pubblicata dal 1990 al 1994, e quindi ci sarebbe stato tantissimo materiale per questo numero 9, che si sarebbe potuto dedicare ad una panoramica più ampia sulla cultura pop del Sol Levante.

Ad ogni modo, questa fu la scelta della redazione nel maggio 1993, e il fatto che i ragazzi di KAOS fossero impegnati a far partire la macchina Nexus si intuisce da alcune scorciatoie editoriali ben visibili in questo numero. Alcuni articoli, sia del dossier che di altre rubriche, provengono da Casus Belli, e le pagine dedicate ai fumetti sono ben 36 (contro le 6-14 dei numeri precedenti). Nulla di ciò mi scandalizza, se si esclude che, avendo già dichiarato il mio odio per ABC Warriors, non sono stato felice di trovare un terzo della rivista invaso da ben 6 capitoli dell'opera di Mills e soci.

Insomma, un numerone di KAOS che però a conti fatti mi pare più simile ai saldi di fine stagione prima della prossima apertura del nuovo scintillante negozio più che al degno coronamento della prima parte della poi lunga avventura kaotica.

Ma non lasciatevi influenzare da queste mie prime considerazioni, tuffiamoci senza indugio in KAOS 9!

Copertina ed editoriale

La copertina di Silvio Cadelo è semplicemente un capolavoro. Cadelo è un artista ben noto nel panorama fumettistico italo-francese e realizza un'illustrazione che si adatta perfettamente allo stile grafico di Akira, tanto che inizialmente pensai si trattasse di un riquadro dell'anime stesso.

La redazione, in un tono semiserio, pubblica un programma editoriale per KAOS in salsa Nexus, i cui punti principali sono la distribuzione più focalizzata in grossi centri urbani, la pubblicazione più costante di giochi e avventure, il passaggio ad un regolare calendario di uscite mensili. Al momento KAOS, infatti, era una pubblicazione un po' altalenante. I primi 6 numeri erano stati pubblicati mensilmente dall'ottobre 1991 all'aprile 1992. KAOS 7 era uscito a due mesi dal numero 6, e i numeri 8 e 9 richiesero 5-6 mesi l'uno.

Il sacco della posta di questo numero conta una pagina in più (si parlava di scorciatoie editoriali), e risponde in modo più o meno sbrigativo a vari quesiti dei lettori. Continua il "BaZaR" che come già detto nel post relativo al numero 8 mi ricorda che le informazioni personali nel 1992 erano fondamentalmente di pubblico dominio. Il bel mondo andato.

News

Ci sono parecchie novità nel mercato italiano del 1993!

La DaS ha pubblicato a fine 1992 l'edizione italiana di GURPS, forse il più noto sistema generico per giochi di ruolo, pubblicato in origine dalla Steve Jackson Games. Questa edizione di GURPS è la traduzione della terza edizione americana (che sarà seguita nel 2004 da una quarta edizione mai tradotta). Gli anni 1992-1994 sono stati molto importanti per il sodalizio DaS/I Giochi dei Grandi, che ha pubblicato, oltre al citato GURPS, Il Gioco di Ruolo di Dylan Dog, Vampiri, Guerre Stradali, Ars Magica e Paranoia.

Arriva la traduzione italiana di Stormbringer, il gioco di ruolo basato sulle opere di Moorcock, a cura della Stratelibri. La traduzione di Star Wars della West End Games, invece, tarda ad arrivare perché la ditta di Ingellis preferisce farlo uscire assieme alla traduzione del modulo Heir to the Empire. Si annuncia però la traduzione di Rolemaster (il sistema generico di cui GiRSA è una semplificazione, auguri!) con il primo volume Spell Law. Svariati moduli e supplementi escono in quel mese per lo stesso GirSA (La mappa della Terra di Mezzo), Il Richiamo di Cthulhu (l'Atlante di Lovecraft e Cinque minuti a mezzanotte) e Cyberpunk (Giù nello Sprawl e Gravità Zero).

La Devil's Den si è affacciata al mercato italiano con Blood Master, di cui abbiamo una recensione proprio in questo numero, e pubblica un supplemento intitolato Black Fire. Esce anche un boardgame dal titolo Ghouls, che però è scollegato dal sistema di Blood Master.

È il turno della Editrice Giochi che dimostra di volersi impegnare ancora di più nel mercato ruolistico pubblicando Druid di Spartaco Albertarelli, Nick Gandolfi e Paolo Parente. La redazione dà alcune anticipazioni (tutte corrette) sulla lussuosa pubblicazione: scatola rigida con manuale dal 140 pagine, avventura, mappa e dadi. Insomma, pare che la EG abbia imparato qualcosa dalle scatole del D&D! Parlando del diavolo (o del drago rosso) usciranno gli atlanti numero 4 e 5. La redazione cita Minrothad e Orchi ma centra solo parzialmente il bersaglio. L'atlante numero 4 sarà Il Regno di Ierendi (traduzione del Gazetteer 4 The Kingdom of Ierendi), mentre il numero 5 sarà in effetti Gli orchetti di Thar (traduzione del Gazetteer 10 The Orcs of Thar). Per la quarta edizione di D&D uscirà anche l'avventura in scatola Dragon's Den, oltre ad alcuni moduli.

Infine la Ripa pianifica grandi cose, preparandosi ad invadere la penisola con le ultime produzioni in scatola della Games Workshop. Si parla anche di Warhammer Fantasy Roleplay, che però sarà pubblicato proprio dalla Nexus. Forse per questo motivo la redazione liquida la notizia con un laconico "maggiori dettagli nel prossimo numero".

Oltralpe e oltreoceano troviamo la Chameleon Eclectic Entertainment che pubblica Millenium's End. Questo gioco di ruolo di fantascienza in realtà era stato pubblicato già nel 1991, e questa notizia si riferisce molto probabilmente alla seconda edizione.

La Task Force Games ambienta nel suo universo di Star Fleet Battles il gioco Prime Directive di cui abbiamo parlato nel dossier di KAOS 8. Star Fleet Battles è un'ambientazione non ufficiale di Star Trek, quindi anche questo gioco di ruolo può essere considerato un figlio illegittimo dell'opera di Gene Roddenberry.

La Leading Edge rappresenta nel mondo del gioco di ruolo quello che la Ocean era per i videogiochi e si impegna con due nuovi tie-in: The Lawnmower Man (tratto dal film del 1992 di Brett Leonard Il tagliaerbe) e Bram Stoker's Dracula (tratto dal film di Coppola). Per entrambi la casa americana produce un sistema per gioco di ruolo, ma per quanto riguarda il vampiro più famoso della storia porta sul mercato anche un gioco da tavolo.

Prosegue l'impegno della West End Games per Torg e Star Wars con nuovi moduli: Tokyo Citybook e Galaxy Guide 7: Mos Eisley.

Per aiutare i giocatori a navigare nell'oceano dei sistemi ruolistici la Armory pubblica Data-Con che permette di convertire statistiche di personaggi tra una notevole lista di giochi.

La TSR affianca agli altri boxed set già esistenti Menzoberranzan, imperniato sulla città dei drow di cui Robert Salvatore ci ha parlato nella sua Trilogia degli elfi scuri. La ditta americana conclude la pubblicazione della Magic Encyclopedia e pubblica l'avventura per master ed un solo giocatore Thief's Challenge.

Come non citare infine i dadi della Koplow che permettono di fare sempre 6? Sono certo che nessuno attorno al tavolo sospetterà qualche trucco.

In questa pagina si trova un elenco di 41 club e associazioni legate al gioco presenti sul territorio italiano, e si citano le due convention Ianua Fantasy IV (aprile) e Italcon 1993 (maggio). Complimenti all'Emilia-Romagna che guida la classifica con ben 9 associazioni, seguita dalla Lombardia con 7 che però bara spudoratamente aggiungendo la Svizzera italiana.

Re-censioni

Battle Masters - Editore: Milton Bradley - Prezzo: L. 88.000 - Annunciato nel numero 5 di KAOS, il nuovo gioco in scatola della MB creato in collaborazione con la Games Workshop fa sicuramente una gran figura una volta messo in tavola. 100 miniature tra Imperiali e Caos ed una torre in plastica più svariati accessori non lasciavano molto a desiderare. La qualità delle miniature è inferiore a quella standard di Warhammer, ma questo è vero anche per gli altri giochi della MB come HeroQuest e Space Crusade. Il prezzo non era banale: la redazione riporta L. 88.000 ma il catalogo de I Giochi dei Grandi del 1993-1994 lo dà a L. 99.000 contro le L. 69.000 degli altri due giochi citati. Una differenza non banale se si considera che lo stesso catalogo vende la scatola base del D&D a L. 33.000. Sempre come riferimento storico, nel catalogo 1993-1994, le scatole da 10 miniature per Warhammer Fantasy Battles della Citadel venivano L. 19.500.

Blood Master - Editore: Devil's Den - Prezzo: L. 36.000 - La romana Devil's Den presenta questo gioco da tavolo fantasy incentrato su battaglie a singolo uomo. Su questo stesso numero di KAOS veniva annunciata l'espansione Black Fire che introduce maghi e incantesimi.

Wose della foresta oscura - Editore: Stratelibri - Prezzo: L. 16.000 - Apparentemente una caduta di stile nei bei moduli ICE dedicati a MERP, questo modulo si compone di tre avventure legate fra loro ma (a detta del recensore) dalla trama piuttosto debole e incentrata sul soprannaturale, cose atipica per GiRSA.

Attraverso le linee/Labirinti di paura - Editore: DaS Production - Prezzo: L. 18.000 cad - Due moduli di avventura per Il gioco di ruolo di Dylan Dog. Il primo è un'impegnativa campagna in tre episodi, mentre il secondo si compone di due avventure distinte.

La maschera e il volto - Editore: Proxima - Prezzo: L. 25.000 - In 140 pagine, Luca Giuliano e Alessandra Areni ci presentano i risultati di un'indagine effettuata su più di 1000 giocatori di ruolo. Un volume importante che mostra uno spaccato del mondo ludico italiano e che sarebbe oggi di grandissimo interesse storico.

Dossier - Akira

Il dossier è introdotto da una coloratissima illustrazione di Katsuhiro Otomo (autore di Akira), che originariamente era la copertina del quarto volume in lingua giapponese. Il dossier contiene illustrazioni di Luca Poli, oltre che di Otomo stesso tratte dal manga o dal film.

Il primo articolo, intitolato Akira, è di Jean-Marc Toussaint della redazione di Casus Belli ed è tradotto da Marcello Manicardi. Toussaint presenta il mondo di Akira introducendo brevemente le ambientazioni e la popolazione di Neo-Tokyo. L'articolo è accurato e passa in rassegna tutti i luoghi dove si svolge l'azione del manga come Tokyo vecchia, l'estuario e l'isola maggiore ma è un po' spiazzante in quanto mi sarei aspettato per prima cosa una panoramica storica sul fenomeno Akira.

Questa si può trovare in Akira il manga di Marco e Tim Casolino, che già avevano contribuito a KAOS nel numero 2 con l'avventura "L'incantesimo di Vedus". Oltre a tracciare abbastanza rapidamente la rilevanza del manga e i toni generali dell'opera, i due autori si soffermano sulla pubblicazione di Akira in occidente, con conseguenti cambiamenti come l'inversione delle tavole e la colorazione.

In Akira il film troviamo una descrizione analoga dell'opera cinematografica, firmata dagli stessi due autori dell'articolo precedente assieme a Marcello Manicardi. Gran parte dell'articolo è una critica all'adattamento e alla distribuzione italiana del film, che furono un deciso fiasco.

Come ho già detto in passato, rileggere KAOS 30 anni più tardi mi da realmente il senso di quanto il mondo sia cambiato nel modo di percepire il fantastico, almeno a livello superficiale. In anni dove le major si combattono a furia di film e serie TV con protagonisti provenienti dai fumetti sembra ridicolo pensare che Akira sia stato distribuito (in Italia) solo in qualche cinema, per breve tempo, e con un trattamento pessimo dei dialoghi e del comparto audio.

Attorno agli anni 2000, con l'esplosione delle comunicazioni planetarie grazie ad Internet, il mondo degli affari si è accorto del potenziale economico degli appassionati del fantastico, e non sarò io a lamentarmi del fatto che finalmente si possono trovare delle magliette con frasi tratte da "Il Signore degli Anelli" o dalle opere di Martin. Nel 2023 la produzione di materiale fantastico in campo editoriale, cinematografico/televisivo, ludico e videoludico è talmente ampia da far risultare alienato chi non ne sappia nulla, al contrario di quanto avveniva 30 anni fa.

Però io, che nel 1993 anelavo ad avere una rivista come KAOS che parlasse di temi che mi stanno a cuore, che non vedevo l'ora di sapere che qualche casa di produzione cinematografica era interessata a Dungeons & Dragons o a Lovecraft, mi trovo tre decadi più tardi a pensare che forse si potrebbe rallentare un po', che la qualità media dei prodotti è bassa, che il fantastico è usato solo come contenitore per veicolare tematiche sociali e politiche che non gli appartengono. Certamente, adesso abbiamo adattamenti di alto livello e una distribuzione più che capillare, ma il prezzo che stiamo pagando è alto.

Sia benedetto Peter Jackson con la sua trilogia, e altrettanto benvenuti sono lo sforzo dei primi venti film della Marvel e il Dune di Villeneuve (a breve la seconda parte), ma questi primi piatti sono contornati da svariate portate di ben più bassa qualità: devo citare la serie TV di Shannara, i seguenti film de Lo Hobbit, o lo stupro di Guerre Stellari e Indiana Jones? Mi fermo qui visto che mi sta già venendo l'ulcera.

Tornando al dossier di KAOS 9, la redazione prosegue con una traduzione dell'avventura Scramblers in the night firmata ancora da Toussaint e pensata per Simulacri. Il famosissimo "Akira slide" campeggia sulla prima delle 6 pagine di descrizione, che forniscono parecchio materiale, soprattutto per quanto riguarda l'ambientazione in quanto l'autore riporta poche statistiche dei personaggi non giocanti.

Fumetto - ABC Warriors

Libro I, Parte Terza, Quarta e Quinta de "Kronache di Kaos" di Pat Mills, Tony Skinner e Kevin Walker. Ho ormai rinunciato a capire cosa accada in questo assurdo fumetto. Rivoglio le "Cronache della Luna Nera"!!

K-uestionario

La redazione di KAOS vuole tastare il terreno e chiede ai lettori di esprimere il proprio parere. Ancora una volta mi assale un moto di nostalgia a pensare ai quindicenni che, compilato il questionario, lo spedirono per posta a Lido di Camaiore. Il K-uestionario esplora sia i gusti ludici dei lettori in termini generali che le impressioni più specifiche sulla rivista. Non ricordo al momento se i risultati del sondaggio siano stati pubblicati, lo vedremo nei prossimi articoli dedicati a KAOS!

Game - L'isola di Anastrofe

Andrea Angiolino, coadiuvato da Onofrio Catacchio e Gianluca Meluzzi, presentano un piccolo gioco in solitario dal tono decisamente umoristico. I giocatori impersonano "un giovane eroe/una giovane eroina del mito greco-romano" che si mettono in viaggio per la propria terra natia. Il sistema fa uso di carte da poker e di un set di paragrafi alla libro-gioco.

Game - Pupe con le ali di pipistrello dall'inferno

Eccoci alla terza ed ultima puntata della pubblicazione di Maschiacce Armate Pesantemente e dei suoi supplementi. Dopo aver descritto le "buone" Suore Centaure Rinnegate è il turno di Pupe con le ali di pipistrello dall'inferno (Batwinged Bimbos From Hell) che ovviamente sono la controparte "cattiva".

Buttava veramente male. C'era una sola speranza, ed era meglio non averla. Sono cattive, sono violente, e sono totalmente libere dalla zavorra dell'intelligenza! Nascondendo il viso tra le mani, Satana raschiò il fondo del barile e pose il destino del mondo nelle mani delle Pupe con le Ali di Pipistrello dall'Infero. Nulla sarebbe rimasto come prima.

Anche questa espansione, come la precedente, aggiunge nuove abilità e personaggi, ma non cambia le regole fondamentali del gioco. 15 pagine che, assieme alle precedenti uscite, portano il totale a 53. Un plauso a Marcello Missiroli, Roberto di Meglio e Simone Peruzzi per l'impegno profuso nella traduzione di tutto questo materiale.

Argomenti - Guida alla pittura

La prima parte de Guida alla pittura di François Décamp era stata pubblicata su KAOS 7, e qui troviamo un secondo succulente articolo che tratta di diorami, passando in rassegna svariati materiali (compensato, balsa, e materiali per scultura) e accessori come scudi, bandiere e decalcomanie. La guida conta dieci pagine, che sommate alle precedenti forniscono ai novelli artisti ben 18 pagine di consigli che nel 1993 erano oro colato. Mentre adesso i video tutorial su YouTube sono fin troppi, al tempo reperire informazioni e immagini sulle tecniche di modellismo era sicuramente più complesso.

Le immagini non sono eccezionali, sicuramente non hanno nulla a che spartire con fotografie molto più professionali di riviste quali Tutto Modellismo, ma si tratta di due pubblicazioni differenti e quindi ancora una volta mi complimento retroattivamente con la redazione per aver tradotto questo bel contributo di Décamp.

Fumetto - ABC Warriors

Libro I, Parte Sesta, Settima e Ottava de "Kronache di Kaos" di Pat Mills, Tony Skinner e Kevin Walker. Non vedo alcuna speranza che questo pastrocchio diventi qualcosa di leggibile. Spero che KAOS 1.0 butti nel bidone tutto il resto e ci fornisca qualche fumetto decente (cosa che accadrà!).

Argomenti

Andrea Di Meglio continua la rassegna delle incursioni targate Milton Bradley nel mondo GW con Missioni fra le stelle. Mentre nello scorso numero si era parlato delle espansioni di Hero Quest, questa volta torniamo a parlare del mitico Star Quest (Space Crusade) presentato nel numero 6 dallo stesso autore. Le due espansioni in questione sono le (arcinote nel 2023) Missione Dreadnought (Mission Dreadnought) e L'attacco degli Eldar (Eldar Attack), che Di Meglio descrive con dovizia di particolari, elogiando entrambe ma favorendo la prima.

Subito dopo troviamo Anteprima: Toon di Roberto Di Meglio. L'autore fa una dovuta precisazione riguardo alla distinzione tra recensione e anteprima, in quanto la traduzione di Toon della Steve Jackson sarà tra i primi prodotti Nexus. L'articolo poi entra nel dettaglio di cosa contraddistingue Toon da altri giochi, spiegandone la semplicità e la bizzarria. Si parla anche dei supplementi già usciti in lingua originale e che verranno pubblicati in italiano.

In Immagini dalla Terra di Mezzo Gabriele Tornar ci parla di due uscite tolkeniane, L'ultima canzone di Bilbo (Nexus) e Il mondo di Tokien (Piemme). La prima è la traduzione dell'opera pubblicata in lingua originale già nel 1974 e le illustrazioni di Pauline Baynes presenti in quella edizione accompagnano anche questa versione italiana. Il volume della Piemme invece è una collezione di sessanta illustrazioni provenienti dai calendari della Harper & Collins. Questi calendari erano generalmente di difficile reperibilità in Italia, quindi il volume assumeva un'importanza ancora maggiore.

A chiudere il numero ci pensa Raffaele Matone con Mamma, che paura! Ovvero come intimorire i malcapitati giocatori. L'articolo, piuttosto lungo, parte da un'introduzione al tema della paura a livello psicologico e prende in esame velocemente alcuni caposaldi letterari, per poi spostarsi al tema annunciato nel titolo e dare alcuni consigli specifici ai master che vogliano impostare un'avventura o una campagna facendo leva su "il sentimento più antico e profondo radicato nell'uomo". Parola di Howard Phillips Lovecraft!

Conclusione

Sottotono? Trucchetto editoriale? Ultima fatica prima del grande salto? Sono sinceramente incerto su come valutare questo numero di KAOS.

Globalmente mi è sembrato un po' sotto la media: il dossier poteva avere uno sguardo un po' più ampio sul fenomeno manga e anime, e l'aumento smisurato delle pagine di fumetto (di bassa qualità) lasciano alquanto a desiderare. Allo stesso tempo il contorno della rivista è solido, la redazione cementa il rapporto con Casus Belli (non mi disturbano le traduzioni di articoli stranieri) e, come sempre mettendoci nel contesto storico in cui è uscito, l'importanza globale di questo numero aumenta.

Penso che tutto sommato i primi 9 numeri di KAOS siano stati una benedizione per il mercato del gioco in Italia. La redazione è appassionata, competente e piena di energie, visto che si lancia addirittura nella creazione di una nuova casa editrice. E non siamo parlando di un personaggio minore della storia del gioco in Italia. Qui inizia la Nexus, che darà un contributo notevolissimo al panorama ludico.

A titolo personale, visto che ci affacciamo alla nuova avventura, ringrazio coloro che hanno contribuito a questi nove numeri, per quanto hanno dato alla mia giovinezza e alla mia conoscenza del gioco. Chiamiamo le cose con il loro nome: per il contributo che hanno dato alla mia cultura.

Grazie!!!

Nel numero 10 (scusate, volevo dire 1.0) si parlerà del vecchio mondo Games Workshop. Warhammer, arriviamo!

KAOS numero 9, digitalizzato e restaurato, è disponibile qui

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